Babylon, "Il cinema che racconta del cinema"

28.02.2023
Vortice ed epopea di follia, cattivo gusto ed energia. “Il cinema che racconta del cinema”.
La recentissima pellicola del regista Damien Chazelle, “Babylon”, ci scaraventa in un mondo dalle fattezze surreali ed edonistiche, fra feste sfrenate e amori irraggiungibili.
1920: gli esordi di una Hollywood neonata e il drammatico passaggio dal cinema muto al cinema sonoro contornano il tragico e squilibrato amore fra i due protagonisti Manny Torres e Nellie LaRoy. Scioccante e stravolgente, Babylon, si delinea come una lettera avvelenata ad Hollywood e allo stesso tempo come una vera e propria missiva d’amore al cinema.
Qualcosa di terrificante e orribile, ma capace di produrre le storie e le fantasie più affascinanti.
Un cast fenomenale - fra cui Margot Robbie, Brad Pitt e Tobey Maguire - è spalleggiato da una colonna sonora composta dal celebre Justin Hurwitz: estremamente energica e ritmata, è strutturata sulla line-up di una band jazz, discostandosi però anacronisticamente dalle sonorità tipiche degli anni ‘20, e spesso attingendo dal rock ‘n roll e dall’EDM. La melodia, leggermente più malinconica, “Manny & Nellie’s Theme” richiama indubbiamente al tema principale della colonna sonora di La La Land, ovvero “Mia & Sebastian’s Theme”, composta sempre da Hurwitz. Sicuramente fra le tracce menzionabili: “Coke Room”, “Welcome”, “Voodoo Mama”, “Heyo” e la già citata “Manny & Nellie’s Theme”.
Jack Conrad, personaggio fittizio interpretato da Brad Pitt, è la sintesi di diverse personalità realmente esistite fra cui John Gilbert, Clark Gable e Douglas Fairbanks; anche Nellie LaRoy, interpretata da Margot Robbie, sarebbe una commistione di personalità celebri degli anni ‘20 fra le quali Clara Bow.
La pellicola, reputata comunque piuttosto confusionaria, viene criticata soprattutto per un messaggio eccessivamente ridondante, che perde, dunque, di importanza durante tutta la trama. La coppia Chazelle-Hurwitz, inoltre, rende inevitabile il paragone con la precedente opera cinematografica del regista:
La La Land. Infatti, il rapporto fra Nellie e Manny, agli occhi della critica, risulterebbe poco sviluppato se comparato con il precedente fra Mia e
Sebastian. Importante, però, rammentare che gli intenti cinematografici delle due pellicole siano decisamente diversi. Ambiguo è il repentino cambio di toni, che conduce la narrazione a risvolti dal carattere quasi orrorifico, generando un vero e proprio ossimoro rispetto al folle sfarzo delle scene iniziali: due eccessi messi a confronto, che risulterebbero nient’altro che due aspetti celati dello stesso contesto.
L’epilogo, emozionante, permette allo spettatore di immedesimarsi totalmente nella sala, farlo sentire parte integrante di una storia tragica, goliardica e dai caratteri estremi.
Lo spettatore diventa uno dei molteplici individui che usufruiscono del cinema per fuggire dalla monotonia della quotidianità, vivendo storie ed emozioni intense. Chazelle, così, conclude la narrazione con un vero e proprio gesto d’amore per quel mondo dalle luci fatiscenti che è il cinema: descrizione simbolica di un regno decadente al pari della celebre Babilonia.
Babylon, caotico e frenetico, è un film da vedere assolutamente.

Simone Dutto 


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