Le fake news nel mondo digitale

21.11.2019

"Tutti noi amanti della democrazia e che crediamo nella libertà dobbiamo pensare che separare il falso dal vero sia la base della libertà". - Tim Cook

3 ottobre 2019, Tim Cook partecipa alle ore 17.30 al Cinema Odeon di Firenze come ospite d'onore per il ventesimo anniversario dell'Osservatorio permanente Giovani-Editori di Andrea Ceccherini che ha dato vita al progetto "Il quotidiano in classe", con lo scopo di aiutare i giovani a formarsi come cittadini dotati di un proprio spirito critico mediante la lettura dei giornali e altre fonti di informazione, analogiche e digitali. Hanno partecipato più di 700 studenti appartenenti a scuole di tutta Italia, tra i quali anche il gruppo di giornalismo del nostro liceo; l'evento fa anche parte dei "Nuovi Incontri per il Futuro" che da quattro anni raduna i grandi leaders del mondo dell'hi-tech della Silicon Valley. "Tutti noi ci rendiamo conto che Internet ha fatto una serie di cose positive per tanti - ha detto Cook - ma ha amplificato anche cose negative, come le fake news. Prima di Internet le fake news erano maldicenze che si diffondevano a livello di pettegolezzo. Ora invece con Internet vi è una diffusione globale delle fake news. Quindi sviluppare il pensiero critico è fondamentale. È fondamentale distinguere il falso dal vero". Apple e l'Osservatorio sono partner del nuovo progetto che punta ad educare i giovani contro il dilagante fenomeno delle fake news cercando di rendere i cittadini meno vulnerabili in un'epoca in cui la comunicazione e il web sono imprescindibili. Ma vediamo più in specifico come funzionano le fake news.

Il fenomeno della diffusione di notizie false è esploso negli ultimi anni, soprattutto in ambiti seri e delicati come la politica. Ne è un esempio la campagna elettorale per la nomina del presidente americano, che ha interessato il panorama giornalistico mondiale alla fine del 2016. Il sito web di informazione "BuzzFeed", che distribuisce articoli attinti alla rete Internet, rilevò infatti che le interazioni su Facebook relative alle testate giornalistiche riconosciute (quindi ritenute affidabili), furono inferiori a quelle delle cosiddette "bufale". Insomma, le assurdità hanno avuto più successo delle notizie reali (M. Zuckenberg contestò il dato salvo poi ricredersi).

Quindi perché circolano di più le notizie false? È importante riuscire a entrare nel meccanismo di creazione delle notizie false. Innanzitutto è necessario fare delle distinzioni tra disinformation (deliberata creazione e diffusione di notizie false) e misinformation (condivisione involontaria di notizie false). I contenuti possono essere completamente o parzialmente falsi e, in quest'ultimo caso, è difficile individuare i confini tra realtà e invenzione. Con la diffusione sempre più massiccia e capillare di Internet, aumenta inevitabilmente il numero delle persone che si informano esclusivamente attraverso il web: secondo l'Osservatorio News Italia, il 70% degli italiani acquisisce informazioni attraverso Internet e il 53% di questi afferma di aver letto notizie false.

Perché le fake news ricevono più attrazione mediatica? Qual è il meccanismo che consente la loro diffusione? Alcuni studi del settore individuano alcuni tratti caratterizzanti:

La Grafica. Oltre il 65% degli italiani naviga in Internet solo con lo smartphone (fonte AudiWeb). Ci siamo ormai abituati allo scorrere continuo di riquadri simili all'interno dei quali troviamo di tutto: a partire da post di amici, a contenuti personali e notizie e filmati dal mondo. Questa rapida alternanza di contenuti ha fatto sì che solamente le immagini e le comunicazioni più forti o di impatto emotivo permangano nella nostra mente; quindi i creatori di fake news mirano a sfruttare e a impressionare i sensi delle persone evitando che esse ragionino.

Vi sono algoritmi e piattaforme che premiano i contenuti che rimbalzano di più. Quindi chi vuole "spararla più grossa" è premiato. A partire dai social network che fanno risaltare sui proprio feed i contenuti con maggiore attenzione mediatica.

In più vengono usati dei richiami tecnici specifici: ad esempio l'uso di URL, che richiamano a testate accreditate le cui notizie non sono intenzionalmente complete, oppure l'uso di bot (software che accedendo alla rete sfruttano gli stessi canali utilizzati da utenti in carne e ossa), in pratica "bot social", ovvero profili falsi utilizzati su vari social network per fare volume online.

L'utilizzo dei richiami contribuisce a rendere virale il messaggio.

Cosa fare per evitare le fake news? Esistono dei sistemi di prevenzione tecnologici, come ha affermato anche Tim Cook alla conferenza. Per esempio le piattaforme intervengono su loro algoritmi per abbattere la visibilità dei portali che mentono su origine e finalità delle notizie (Google), oppure sui post per ottenere più click (Facebook). Ma da sola la tecnologia non è sufficiente per proteggersi.

Infatti, noi in prima persona dobbiamo impegnarci per impedire la diffusione di notizie false, in quanto la tecnologia, di fatto, è stata creata artificialmente, quindi ogni sua falla è anche dovuta all'utilizzo che noi ne facciamo: come ha detto Tim Cook, che abbiamo citato già prima, essa amplifica le azioni di chi ne usufruisce, sia positive che negative.

Cosa consiglia il Quotidiano in Classe a riguardo? Educare noi giovani, i ragazzi e studenti di oggi e adulti di domani a riconoscere le fake news, attraverso progetti per l'analisi delle notizie.

È importante esaminare gli elementi che caratterizzano una notizia: il messaggio, l'emittente, il destinatario e il mezzo. Nelle fake news, viene spesso utilizzato Internet come mezzo, perché veloce e poco tracciabile, quindi al sicuro dalle responsabilità. L'emittente della notizia possiede invece interessi che è necessario imparare a individuare: possono essere economici, politici o culturali, non sempre indicati verso il beneficio del lettore. Il destinatario delle fake news solitamente, com'è stato notato dagli studiosi che promuovono il progetto del Quotidiano, non è una persona da convincere con argomentazioni valide, ma al contrario qualcuno già convinto, che non ha bisogno di prestare attenzione all'attendibilità delle informazioni quanto all'affermare la sua (sbagliata) convinzione. Il messaggio stesso della notizia falsa, di norma, utilizza caratteri cubitali (e altre forme grafiche, come visto prima) e ha come obiettivo quello di essere diffuso e condiviso con più persone possibili. Il confronto e lo sviluppo di dibattiti è essenziale tra i giovani per unire le proprie conoscenze e "smascherare" queste notizie.

L'occasione di incontro con Tim Cook ha sensibilizzato gli studenti circa questo argomento e sull'importanza della connessione tra l'Internet e l'informazione nel mondo di oggi, un elemento da considerare e su cui riflettere durante la valutazione di informazioni e notizie acquisite da Internet.

Daniele Giacobbe e Alessandra Riciu III Cs


L'Osservatorio Permanente Giovani-Editori annuncia la partnership con Apple

Il 3 ottobre di quest'anno, presso il Cinema Odeon di Firenze, si è tenuto l'annuale evento dell'Osservatorio Permanente Giovani-Editori (organizzazione che favorisce ai giovani d'oggi un percorso di formazione e di educaznione alla cittadinanza, lavorando con il digitale), che celebra il suo 20° anniversario dalla sua fondazione.

La manifestazione si apre sulle note di Chandelier di Sia con l'ingresso (a dir poco trionfale) dell'ospite ad honorem Timothy Donald Cook, amministratore delegato di Apple, e del padrone di casa, nonché Presidente dell'Osservatorio Permanente Giovani-Editori, Andrea Ceccherini: a "completare il terzetto", ci pensa il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana.

A scaturire maggior stupore, però, è la novità annunciata dal presidente Ceccherini sulla collaborazione fra l'Osservatorio e il colosso di Cupertino, con l'intento di combattere le fake news e di far comprendere al meglio la tecnologia che oggigiorno ci circonda. Riguardo a ciò, i due "leader" si scambiano le loro opinioni:

"Chi può considerarsi speciale? Solamente chi condivide informazioni con altri: beh, Tim lo è.Siamo onorati di questa 'alleanza' contro le notizie che riempiono il web di falsità, ma a ciò c'è una soluzione: una soluzione umana. Bisogna, infatti, usare bene il proprio cervello; e come disse uno degli scienziati più intelligenti della storia (Albert Einstein): 'La mente è come un paracadute: funziona solo se si apre'.Dunque, non dimenticate: da soli si va più veloci, insieme si arriva più lontano."

Andrea Ceccherini, Presidente Osservatorio Permanente

"Internet è un qualcosa di magnifico: è in grado di ampliare cose positive, ma anche quelle negative. Infatti ciò può rendere difficile prendere per buona ,o meno, una notizia proprio per il fatto che sia altrettanto complicata la distinzione tra verità e bugia.Apple è felice di questa partnership e la considera un'ottima iniziativa."

Tim Cook, Ceo Apple

Arriva, poi, il momento degli studenti per levarsi qualche sassolino dalla scarpa ponendo diverse domande (sia pertinenti al tema delle "bufale informatiche", che qualche curiosità) allo stesso Cook:

E' possibile che questo progetto contro le fake news si estenda su tutto il globo?

"Il problema è mondiale: perciò, ogni Paese deve impegnarsi ad educare i cittadini, in special modo quelli più giovani."

Come ha capito che lavoro fare in futuro?

"Inizialmente, non ne avevo idea: poi, dopo essermi laureato, non ho trovato nuovamente riposta. Non trovandola, ho capito quale fosse la domanda giusta da porsi: 'Cosa serve all'umanità?'.

Ovviamente, l'istruzione che la scuola fornisce possiede sempre un ruolo fondamentale nella società attuale: può essere vista come una rampa di lancio verso il successo, indipendentemente dalle proprie origini. Ci tengo, infatti, a ricordare che mia madre era una commessa e mio padre un operaio."

Quale contributo, Apple, dà all'umanità?

"A parer mio, quello di mettere a disposizione delle persone cose/strumenti capaci di compiere determinate azioni che prima risultavano impossibili anche solo pensare.

Inoltre, c'è da precisare il fatto che l'azienda lo fa con tutto il rispetto nei confronti della natura (giusto riprendere un tema molto caldo di questo periodo): facciamo uso di sola energia rinnovabile non perché un dovere, bensì perché giusto."

La tecnologia è 'buona' o 'cattiva'?

"Essa non è l'una né l'altra: la tecnologia non vuole essere niente. Dipende, però, da chi la crea o da chi ne fa uso. Come ho detto in precedenza, la tecnologia è in grado di amplificare sia il bene che il male (esempio: il cyberbullismo): dunque, bisogna impegnarsi nel migliorare il buono e, contemporaneamente, ridurre il cattivo."

Secondo lei, il giornalismo sarà sempre più un qualcosa di digitale che andrà a sostituire la carta?

"No, sarebbe un grave errore: la stampa su carta è un mezzo attraverso il quale la democrazia può difendersi."

E' vero che il suo primo lavoro consisteva nel consegnare giornali?

"Sì, e con questo mestiere ho avuto l'abitudine di alzarmi presto la mattina: questa è, infatti la causa per cui spedisco le mie e-mail alle 4:30 del mattino."

Per quanto riguarda la questione sulla privacy?

"Apple NON TI TRATTA COME UN PRODOTTO: noi potremmo benissimo acquisire i vostri dati e venderli, ma è ovviamente sbagliato. Quando acquistate un prodotto Apple, verreTE trattati come CLIENTI, con DIGNITÀ e RISPETTO.

Un esempio di tutela dei vostri dati è, tragicamente, quello della strage di San Bernardino: il governo ci ha chiesto esplicitamente di spiare i dati dell'iPhone del terrorista, ma ci siamo rifiutati poiché questo processo avrebbe 'messo a nudo' i nostri utenti e violato la loro privacy."

Appunto su questo: ci descriva il rapporto Apple-Usa?

"Il commercio, che sia tra persone o Paesi, è uno scambio in cui non ci sono vincitori né vinti poiché ci guadagno entrambi. Con le leggi di oggi e con quelle che si penserà di attuare, esso diventerà sempre più complicato.

Anche la questione migranti è importante: è vero che noi ne assumiamo tanti, ma è compito degli Stati più benestanti aiutare quelli più in difficoltà; inoltre, lavoriamo per un obiettivo comune."

Teme un sopravvento dell'intelligenza artificiale sull'uomo?

"No: anzi preoccupa che sia l'uomo a volerla imitare per poter diventare più efficiente."

In più, il Ceo dell'azienda californiana vuole precisare sul problema dell'estrazione del coltan (materiale essenziale per i nostri smartphone): Cook afferma che la violazione dei diritti umani è un fenomeno che continua a esistere in diverse parti del pianeta, ma la Apple ha un'etica e intende rispettarla (costruisce dei rapporti, con chi si occupa del coltan, a determinate condizioni); TOLLERANZA ZERO di APPLE contro VIOLAZIONE dei DIRITTI UMANI.

Infine l'avvertenza più importante, che riguarda soprattutto i giovani, è quella dei social con lo scopo di avvicinare le persone, le allontana e le isola; di conseguenza, è necessario abbandonarli per un po' perché il mondo vero sta là fuori (NON in uno schermo di vetro).  

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