Diritti, doveri e libertà

19.02.2019

Conferenza prepararsi al futuro:

La conferenza verte sul significato della parola CITTADINO.

Il documento dello Stato italiano che si trova alla base del nostro essere cittadini è la Costituzione, che sancisce quali sono i nostri diritti e quali i rispettivi doveri.

Il primo a prendere la parola è Piero Angela, il quale inizia il suo discorso enunciando la grande separazione che esiste tra Stato e governo.

Ha in seguito parlato di corruzione, affermando che l'Italia si trova al secondo posto nella "classifica" dei Paesi più corrotti.

Il sistema italiano è costruito in modo che affinché lo Stato esaudisca i diritti di cittadini, questi ultimi devono consegnare una grande quantità di permessi e di documenti. Perciò non è l'italiano in sè ad essere corrotto, afferma il signor Angela, ma è il sistema stesso ad "obbligare" il cittadino ad agire in tale modo.

C'è un aspetto che riguarda politici e cittadini in cui esiste una complicità tra i due: i politici hanno il vantaggio di avere un elettorato che li segue e li vota se fanno leggi a vantaggio di certe categorie, anche se si spende più di quanto si incassa (debito pubblico). Ad oggi il debito è salito rispetto al passato; ciò è dovuto alla mancanza di sensibilità tra breve e lungo termine e tra cose che si possono avere o che non si possono avere. È qui che esiste una complicità tra elettori ed eletti.

Successivamente prosegue la conferenza il professor Cassese, il quale spiega che legami intercorrono tra diritti, doveri e libertà. Questi tre argomenti sono presenti nelle nuove costituzioni, poiché essi non regolano solo lo Stato ma anche la società; infatti tali costituzioni vengono dette "lunghe".

Libertà di stampa implica l'obbligo delle pubbliche amministrazioni di non intervenire attraverso censura preventiva: pertanto l'azione statale consiste in una "non azione". I diritti e le libertà si realizzano attraverso una prestazione positiva dello Stato e non ad un'astensione dello stesso.

L'uguaglianza sostanziale consiste nel non limitarsi ad affermare che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, quindi bisogna agire su quei punti che limitazione l'azione dell'uguaglianza sostanziale, ovvero la salute, l'istruzione, il lavoro e la protezione sociale (la pensione quando non ci sono più le forze per lavorare). L'Italia ha fatto in modo che questi quattro punti fossero realizzati affinchè fosse eliminato il bisogno.

Accanto ai diritti vi sono i doveri: alcuni doveri sono nei confronti dello Stato, altri nei confronti della società, altri ancora nei confronti della famiglia.

L'accoppiamento tra diritti e doveri deriva dalla Rivoluzione francese, in particolar modo dal termidoro. Un esempio di accoppiamento dei due è rappresentato dall'ambito della sanità nel quale, oltre al diritto alla salute, sono stati imposti i doveri a vaccinarsi per limitare i casi di infezione dovuti alla presenza di portatori di virus.

Noi abbiamo diritto alla salute secondo la legge ma questo comporta degli obblighi nei confronti della comunità come il vaccinarsi. Perché se non c'è un numero sufficiente di persone immuni non si può debellare una determinata malattia. Accanto ai diritti e ai doveri troviamo però le libertà, per noi e come l'aria e non ce ne rendiamo conto finché non ci viene tolta, su queste libertà si basa la democrazia, senza l'una non si può costruire l'altra sarebbe come costruire un secondo piano senza il primo. La democrazia fornisce sempre nuove frontiere noi non ci rendiamo conto che le libertà che possediamo presentano sempre pericoli e nuove frontiere ma da vedere sempre in maniera relativa.

Prende poi la parola Gherardo Colombo, per lui parlando di regole di cittadinanza ritiene ci si riferisca alle regole che differiscono la cittadinanza dalla sudditanza, quelle regole che ci rendono cittadino. Questo è un terreno molto delicato perché non è molto evidente la differenza tra cittadino e suddito riferendoci alla costituzione che a volte è equivoca lasciando al lettore intendere cosa questo significhi. La costituzione parte sotto il profilo logico dalla prima parte dell'articolo tre, la rivoluzione sta proprio nell'affermazione che i cittadini hanno pari dignità sociali ma sostanzialmente cittadino vuol dire persona quindi dobbiamo capire bene il suo significato, la seconda parte dell'articolo tre è conseguenza della prima parte ed è l'annullare le discriminazioni ed è da qui che si arriva al senso di cittadinanza contrapposta alla sudditanza: tutti noi siamo degni tanto quanto gli altri e da questa affermazione che l'Italia è una Repubblica democratica. Dove ci sarebbe se no la giustificazione al metodo di governo?

Torniamo quindi allo stretto legame tra democrazia e libertà la questione quindi è se si è liberi in quanto tutti esseri umani, libertà è sinonimo di scelta non sono libero dall'oppressione se non posso scegliere; ma siamo dalla nascita capaci di scegliere o lo diventiamo? Secondo la democrazia formale noi nasciamo capaci di scegliere e secondo l'articolo 27 una persona non perde la dignità nonostante i suoi sbagli e si spera nel miglioramento con la rieducazione , infatti scegliere presuppone conoscenza troviamo sempre il legame tra diritto e il dovere essi sono indivisibili nel senso nuovo nel quale dovere è lo strumento attraverso cui raggiungo lo scopo cioè il diritto , dovere è attivarsi , fare in modo che il diritto possa esistere : infatti nella cittadinanza c'è corrispondenza dovere di tutti e diritto di tutti mentre nello stato assoluto alcuni hanno diritti e tutti hanno doveri l'unica certezza è che c'era sicurezza offerta dal sovrano. La sudditanza è comoda mentre la cittadinanza è faticosa: bisogna scegliere.

Un cittadino deve essere in grado di rispettare l'altro in quanto uguali e aventi gli stessi diritti. Inoltre democrazia e libertà formano una spirale, in quanto una insegue e dipende strettamente dall'altra; l'obiettivo della società e di sviluppare questa spirale per non cadere nella sudditanza.

Successivamente sono state poste ai relatori le domande da parte degli studenti.

La prima è rivolta a Sabino Cassese sul bicameralismo italiano detto "perfetto" e sul suo eventuale mutamento: secondo Cassese in Italia troviamo due assemblee parlamentari che di fatto hanno gli stessi compiti e rappresentano la stessa fetta di popolazione, al contrario di ciò che accade nel Regno Unito o negli Stati Uniti d'America. Per questo motivo questo tipo di bicameralismo si hanno rallentamenti nelle leggi; inoltre le lamentele comuni alla burocrazia sono dovute al fatto che questa non si evolve allo stesso passo della società e dell'economia, per questo motivo risulta sempre lenta e obsoleta.

La seconda domanda riguarda invece un senso civico applicato in maniera egoistica solo guardando nel proprio interesse anziché espanderlo per il bene comune; Colombo associa questo senso alla cultura e alla conoscenza e evidenzia come il senso della comunità effettivamente manchi in Italia, un modo per riscoprirlo è attraverso la testimonianza, evidenziando i bei gesti da cui trarre insegnamento.

Angela consiglia una responsabilizzazione che dovrebbe essere introdotta nei cittadini, un controllo sociale che deve portare al bene della comunità. Inoltre bisogna non tanto educare in linea teorica quanto alla realtà delle situazioni.

Alla domanda sull'uguaglianza della giustizia che di fatto testimonia quanto il denaro influisca sul risultato di un processo Colombo risponde che in teoria per la Costituzione questa disuguaglianza non dovrebbe esserci, poiché tutela i meno abbienti; a regolare ciò ci dovrebbe essere invece più giustizia sociale che se non azzererebbe avvicinerebbe i divari tra le persone e permetterebbe quindi più possibilità a tutti.

L'ultima questione posta dagli studenti verte sul fatto che seppur sia un sistema relativamente giovane, quello democratico, non è stato ancora metabolizzato dai cittadini e questo porta ancora alla simpatia verso il controllo del potere in mano a un solo individuo per stato. Angela in merito a ciò dice che l'affidarsi a una figura forte nei momenti difficili è una reazione istintiva, fa parte della sua natura, per evitare che questo accada in ambito politico ci deve quindi essere una vastissima diffusione e un grande sviluppo a livello educativo e scolastico.

 Articolo di Bono Beatrice, Mongelli Francesca e Edoardo De Bortoli (4C)

Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia