GLI OBIETTIVI DELL’AGENDA 2030

29.01.2020

PARLIAMO DEL PUNTO 11


"Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili" recita l'undicesimo punto dell'agenda 2030. Le città sono senza dubbio una risorsa per l'uomo perché migliorano le condizioni sociali ed economiche delle persone, ma per raggiungere ciò molto spesso danneggiano il territorio e le sue risorse. I punti deboli da rafforzare sono il traffico, la mancanza di fondi per fornire i servizi base, la scarsità di alloggi adeguati e il degrado delle infrastrutture. Quando non si presenteranno più questi problemi la città del futuro ideale offrirà opportunità per tutti, con accesso ai servizi di base, all'energia, all'alloggio, ai trasporti e molto altro. Ecco alcuni fatti e cifre che potrebbero interessare: 

1) 3,5 miliardi di persone vivono attualmente in città

 2) entro il 2030 il 60% della popolazione mondiale abiterà in aree urbane

 3) le città occupano solamente il 3% della superficie terrestre, tuttavia sono responsabili del 60-80% del consumo energetico e del 75% delle emissioni di carbonio 

4) L'alta densità delle città può portare efficienza e sviluppo tecnologico, riducendo il consumo di risorse e di energia.

 I traguardi più importanti che appunto l'agenda vuole sensibilizzare hanno come scadenza il 2030: garantire a tutti anche i più poveri l'accesso ad alloggi adeguati e ai servizi di base e quindi un miglioramento nella sicurezza delle strade, in particolar modo potenziando i trasporti pubblici; potenziare gli sforzi per proteggere e salvaguardare il patrimonio culturale e naturale del mondo; ridurre l'impatto ambientale negativo pro-capite; fornire accesso universale a spazi verdi e pubblici sicuri, inclusivi e accessibili; aumentare considerevolmente il numero di città e insediamenti umani che adottano e attuano politiche integrate e piani tesi all'inclusione, all'efficienza delle risorse, alla mitigazione e all'adattamento ai cambiamenti climatici, alla resistenza ai disastri, e che promuovono e attuano una gestione olistica del rischio di disastri su tutti i livelli, in linea con il Quadro di Sendai per la Riduzione del Rischio di Disastri 2015-2030; supportare i paesi meno sviluppati, anche con assistenza tecnica e finanziaria, nel costruire edifici sostenibili e resilienti utilizzando materiali locali.

Questi traguardi sono solo una piccola parte dell'enorme progetto che l'agenda 2030 si è proposta di raggiungere, qui potete consultare i restanti sedici obiettivi: https://unric.org/it/agenda-2030/ 

Leonardo Perdomo  e  Fabio Rendinella IV E

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