Il tema dell'immigrazione nelle scuole
L'aiuto umanitario degli abitanti dell'isola di Lesbo raccontato attraverso gli occhi di Daniele Biella
Mercoledì 7 febbraio 2018 dalle ore 12.10 alle ore 14.10 presso l'Aula Magna del Liceo scientifico "Alessandro Volta", si è tenuta una conferenza sui migranti dal titolo "Il dramma dei profughi e l'accoglienza" per sensibilizzare i giovani ad un tema oggetto di notevole attenzione nel dibattito pubblico. A esporre quest'argomento è stato invitato Daniele Biella, giornalista brianzolo e scrittore di libri a riguardo. "Nawal. L'angelo dei profughi" e "L'isola dei giusti. Lesbo, crocevia dell'umanità" sono i titoli dei testi presentati nel corso dell'incontro.
<<Non bisogna mai fidarsi del tutto di ciò che viene scritto sui giornali, ma andare sempre a fondo sulla questione>>, così introduce il suo discorso Biella per poi indirizzarlo sul contenuto del suo secondo libro nel quale racconta sette storie di persone che, con straordinaria umanità, si sono prestate a dare un primo soccorso alle 600mila persone in fuga dalle guerre, arrivate via mare tra il 2015 e il 2016. Essi hanno salvato, lungo le spiagge dell'isola di Lesbo, centinaia di vite umane da annegamenti e assideramenti e ne hanno aiutate altre centinaia di migliaia a recuperare le forze. Un pescatore, una nonna, uno scultore, una ristoratrice, un regista, un prete, una giovane mamma e la proprietaria di un albergo sono i sette "giusti" protagonisti di questa vicenda. Quest'atto di solidarietà nasce dal fatto che loro stessi siano parenti di profughi scappati dalla Turchia a causa della guerra greco-turca del 1922 che ha spinto molte persone a rifugiarsi a Lesbo. Il pescatore Stratos Valiamos e la nonna Emilia Kamvisi sono stati anche candidati al Premio Nobel per la Pace 2016. Tuttavia essi non sono persone alle quali piace mettersi in mostra. Fino a poco tempo prima, infatti, evitavano i giornalisti ma l'enorme attenzione ricevuta dalla nomination li ha convinti a mettersi in gioco per fare capire al mondo quello che accade sotto il naso dell'Unione Europea e per contribuire a cambiare qualcosa nella gestione dell'accoglienza di chi viene dal mare.
Le parole di Daniele Biella sono state mediate da immagini e video che dimostrano quanto sia necessario il contributo di chiunque per aiutare i numerosi profughi in arrivo da paesi in guerra. Significativa è l'immagine raffigurante i life jackets abbandonati su una collina nell'isola di Lesbo, proprio di fronte alla Turchia. Questo luogo è stato definito "il cimitero dei salvagenti dei migranti" ed è importante poiché testimonia quella speranza che l'isola ha dentro di sé di cercare un antidoto al razzismo, alla xenofobia e alle diffidenze che colpiscono oggi la gran parte dell'Europa.
È di dominio comune il desiderio che un giorno non debba arrivare più nessuno in questo modo, ovvero che non ci siano più luoghi da cui scappare. Questa speranza, però, per chissà quanto tempo ancora rimarrà vana.
Martina Sbarra e Sara Condò (VAS)