Torino, La Stampa spegne le sue 150 candeline

14.02.2017

"Frangar non flectar". Mi spezzerò ma non mi piegherò. Questo il motto con il quale a Torino, il 9 febbraio 1867, i giornalisti Vittorio Bersezio e Casimiro Favale fondarono "La Stampa", quotidiano che a 150 anni dalla sua creazione è ancora presente in tutte le edicole. Per ricordare il passato ed il percorso affrontato dal quotidiano torinese la redazione ha organizzato una mostra a Palazzo Madama aperta dal 9 febbraio al 22 maggio.

13 tavoli per 13 temi. In questo spazio la curatrice della mostra Cynthia Sgarallino ha scelto di raccontare il viaggio che il giornale ha attraversato in un secolo e mezzo seguendo le tappe di Lavoro, Mondo, Svago, Migrazioni, Terza Pagina, Terrorismo, Moda, Diritti, Solidarietà, Conflitti, Sport, etc... «Volevamo raccontare ai lettori chi siamo, che cos'è la redazione, come nasce il nostro lavoro». Così viene presentata la mostra. A Samuele Menin e Irene Opezzo invece il compito di scegliere tra le 5 milioni di fotografie, le circa 500 (486 per l'esattezza) più caratteristiche, che hanno definito la storia dal giornale. Le foto più vecchie presentano ancora i ritocchi che all'epoca erano necessari in assenza di Photshop e quindi evidenti sono i segni di pennarelli bianchi o neri (indispensabili per evidenziarle nella stampa), sono tagliate o accompagnate da appunti.

«Il mondo della Stampa» è l'opera d'arte contemporanea in carta di giornale pressata realizzata da Michelangelo Pistoletto, esposta al centro della sala. Ad accerchiarla ben 47 prime pagine, selezionate tra tutte ad indicare e ricordare gli avvenimenti più importanti accaduti in Italia e nel resto del mondo in 150 anni. Anche l'udito è accompagnato nel ripercorrere la storia con un audio che riecheggia narrando alcuni eventi chiave: dalla canzone del Piave all'ultimo discorso di Matteotti alla Camera o a quello pronunciato da Togliatti dopo l'attentato. Ma anche la voce di Mike Bongiorno a «Lascia o raddoppia?!» o quella di Papa Francesco dopo la proclamazione.

La stampa ha incitato tutti gli affezionati al giornale facendo presente che occasioni così capitano solo ogni 150 anni.

                                                                                                                             Kerim Azzabi IV Ds

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