Strage di Capaci

07.06.2021

COSA E' SUCCESSO?

28 anni fa, 23 maggio, la mafia uccide il giudice Giovanni Falcone.

Nel tratto dell'autostrada A29, da Punta Raisi a Palermo, alle 17.58, oltre quattrocento chili di tritolo fanno esplodere la Fiat Croma con a bordo il magistrato. Oltre a Falcone nell'attentato muoiono anche la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta. Falcone, trasportato d'urgenza in ospedale, muore poco dopo le 19. Lo scenario è devastante. La violenta esplosione causa una grande voragine sull'asfalto dell'autostrada che da Palermo porta all'aeroporto, quasi come il cratere di un vulcano. Una colonna di fumo nero e denso si alza nel cielo e si vede anche a distanza di molti chilometri. Ci sono detriti e macerie ovunque.

Meno di due mesi dopo, il 19 luglio del 1992, la scia di sangue raggiunge via d'Amelio, dove Cosa Nostra uccide anche Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta.

CERIMONIE ANNUALI

Il Covid ha bloccato tutte le cerimonie, ma di certo non ha fermato il ricordo. Un 23 maggio anomalo quello dell'anno scorso. Le restrizioni per contenere la pandemia hanno finito per modificare il cerimoniale che oramai seguiva un copione ben oliato. Il coronavirus ha costretto ad annullare la tradizionale mobilitazione in piazza e per le strade di Palermo. Stop a tutti i cortei per le vie principali del capoluogo siciliano, ai flash mob, all'omaggio sotto l'albero di Falcone che da anni raccoglie una folla fatta di studenti, cittadini e rappresentanti delle istituzioni.

FONDAZIONE FALCONE E SUPPORTO DAL WEB

La mobilitazione si è spostata dunque sul web, accogliendo l'appello della Fondazione Falcone e di Maria Falcone che ha lanciato l'iniziativa dal titolo «Palermo chiama Italia al balcone» e che invita ad esporre fuori dalla propria finestra lenzuoli bianchi. La Fondazione Giovanni Falcone è stata costituita a Palermo il 10 dicembre del 1992 con l'impegno principale di promuovere, attraverso attività di studio e di ricerca, la cultura della legalità nella società e in particolare nei giovani. La Fondazione è impegnata a realizzare un'educazione permanente ai valori dell'antimafia anche tenendo viva nelle giovani generazioni la memoria degli italiani che hanno sacrificato la vita per l'affermazione della legalità nel nostro paese.

Negli anni la Fondazione ha promosso il perfezionamento della professionalità degli apparati investigativi e giudiziari impegnati nell'azione di contrasto della criminalità organizzata e favorito la cooperazione tra i sistemi giudiziari europei ed internazionali per un più efficace coordinamento dell'azione degli Stati contro la criminalità organizzata

Anche quest'anno purtroppo ci saranno principalmente celebrazioni per via digitale con, covid permettendo, qualche piccola manifestazione "fisica". Purtroppo il virus non sembra voler mollare la presa, e continua a obbligarci a stare chiusi in casa, vietandoci di rivivere insieme dei ricordi così importanti.

I LENZUOLI BIANCHI

Il gesto di appendere i lenzuoli bianchi sui balconi riporta indietro la memoria a subito dopo la strage, a quando i palermitani vollero dare un segnale di ribellione alla mafia. L'iniziativa prevede anche un flash mob ogni anno fissato per le 18, l'ora in cui le tre auto di scorta saltarono in aria sotto la forza del tritolo posizionato sull'autostrada per Palermo allo svincolo di Capaci. Ogni persona è protagonista da casa propria, ognuno affacciato dal proprio balcone, ognuno con il suo lenzuolo bianco.

Realizzato da: Gagnor Guido, Lamorte Daniele Salvatore e Villella Federico


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