Trump bannato da Twitter
In data 8 gennaio 2021, l'ancora presidente in carica Donald J. Trump, è stato bannato permanentemente dal noto social network Twitter. La causa della rimozione dell'account fa riferimento a due tweet in particolare nei quali il presidente americano sembrerebbe incitare gli oltre 75.000.000 di cittadini che lo hanno votato, alla rivolta nei confronti di un'elezione da lui, e da una parte del partito repubblicano, considerata vittima di frode.
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"The 75,000,000 great American Patriots who voted for me, AMERICA FIRST, and MAKE AMERICA GREAT AGAIN, will have a GIANT VOICE long into the future. They will not be disrespected or treated unfairly in any way, shape or form!!!"
"I 75 milioni di patriottici americani che hanno votato per me, per l' "America First" e per l' "Make America great again" avranno un'importantissima voce in capitolo in futuro. Nessuno di loro verrà disprezzato o trattato ingiustamente in nessun modo e in nessuna forma!!!"
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"To all of those who have asked, I will not be going to the Inauguration on January 20th."
"Per tutti quelli che lo hanno domandato, il 20 Gennaio non sarò presente alla festa di inaugurazione del nuovo Presidente."
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Fin da subito, si sono formate due linee di pensiero opposte. Il pensiero diventato dominante, soprattutto perché sostenuto dalla maggioranza dei mass media, si trova in accordo con le azioni svolte da Twitter, appellandosi alla pubblica sicurezza, e alla possibile incitazione all'odio dei twitte di Trump. Infatti in clima già di tensione della popolazione americana, i tweet di Trump sono stati considerati un' ulteriore incitazione al disordine pubblico. L'altra linea di pensiero, invece, pur non negando che le parole di Trump hanno avuto una forte responsabilità e influenza in quel determinato contesto, non giustificano però l'azione di vera e propria censura condotta dal social americano, che per quanto azienda privata e, perciò libera di applicare a proprio piacimento qualsiasi provvedimento non può, a causa della sua dimensione e rilevanza a livello globale, applicare delle vere e proprie censure a discapito di personaggi così importanti per la società globale. Questa linea di pensiero è stata condivisa anche da molti esponenti politici di altri paesi, in Italia esponenti del centrodestra, come Matteo Salvini e Giorgia Meloni si sono fin da subito schierati contro questa azione di censura, definendo inaccettabile che importanti social, che ricoprono in parte anche l'incarico di pubblica informazione, si trasformino in veri e propri editori che decidono chi può esprimere il proprio pensiero e chi no. Molti altri esperti in materia non si sono schierati in nessuna della due linee di pensiero, ma hanno definito questa azione come un pericoloso precedente per l'azienda Twitter e più in generale per l'intero mondo dell'informazione sui social.
Herz Matteo , Gianni Simone e Leone Emiliano 3As.